SIDMI Toscana: Web Meeting “ACE del Management” (Assesment! Comunication! Evaluation!)
La sezione SIDMI Toscana, dopo il congresso regionale svolto il 21 febbraio us a Firenze, dove si erano affrontati i temi relativi all’ ACE del Management (Assesment! Comunication! Evaluation!), [RICHIEDI I MATERIALI DELL’EVENTO toscana@sidmi.it] ha organizzato il 9 luglio 2020 un Web Meeting con la rappresentanza degli OPI Toscani per effettuare un debriefing propositivo sull’esperienza di risposta alla emergenza pandemica da SARS CoV 2019 e per contribuire alla definizione degli obiettivi utili agli assistiti ed agli infermieri toscani, da presentare in vista delle prossime elezioni regionali.
L’incontro si è aperto con un pensiero ai sanitari che hanno perso la vita nell’emergenza e per coloro che ne hanno sofferto conseguenze fisiche o psicologiche; gli OPI e la sezione SIDMI toscana esprimono gratitudine ed orgoglio per il rilevante contributo offerto durante l’emergenza pandemica da tutta la componente professionale.
Nel debriefing si è dibattuto ancora una volta sul valore della comunicazione interpersonale, ma anche digitale, rilevando da un lato le diverse esperienze vissute nei diversi contesti regionali, ad avvalorare come questa sia competenza decisiva per il management infermieristico, e non solo; dall’altro come abbia pesato e pesi l’insufficiente attuale dotazione hardware e software in molti contesti operativi della Regione. Ecco quindi un ambito da indicare con forza alla politica regionale per una soluzione finalmente decisiva, evidentemente collegata alla necessita di disporre dei dati per la programmazione dei servizi, il monitoraggio di fenomeni e processi, nonché presupposto per lavorare con e attraverso i big data, frontiera che non può essere varcata esclusivamente dalle aggressive società dei nuovi media.
Si è poi concordato che dopo gli investimenti svolti nel periodo pandemico, l’obiettivo di dare a ciascun assistito pari possibilità di assistenza è divenuto raggiungibile: serve adesso un ultimo sforzo e quindi l’impegno ad ottenere equità di assistenza attraverso l’affermazione ed il raggiungimento di standard omogenei per la definizione del fabbisogno assistenziale nei diversi servizi e contesti assistenziali, per come sono suggeriti dalla letteratura nazionale ed internazionale. Un capitolo a parte merita l’assistenza alla cronicità ed alla fragilità, se la Toscana è stata tra le prime regioni a deliberare l’Infermiere di famiglia e comunità molto resta ancora da fare perché questi colleghi siano messi in condizione di esprimere tutto il loro valore, e per il rapporto quantitativo calcolato rispetto ai cittadini, ancora svantaggiato rispetto a quello dei Medici di Medicina Generale, e per le possibilità operative che non possono non passare dall’autorizzazione di una facoltà prescrittiva, almeno sui dispositivi medici, ormai indispensabile per garantire continuità assistenziale ed appropriatezza. Inoltre in questo periodo è emersa forte e chiara la necessità di rivedere la presenza sanitaria nelle residenze e nelle Cure Intermedie, sono questi i contesti nei quali, tra l’altro, la dirigenza infermieristica si candida ad assumere la responsabilità della casistica, in specie nelle aziende sanitarie territoriali. Analogamente è necessaria una definizione delle carriere infermieristiche; infatti a partire dalle possibilità offerte dal CCNL 2018, si richiede l’impegno regionale a sostenere la concretizzazione del dispiegamento delle competenze esperte e specialistiche degli infermieri, necessarie a corrispondere ai bisogni della popolazione e quindi allo sviluppo della salute dei singoli e della collettività. Lo sviluppo professionale, la formazione delle nuove leve della professione infermieristica, devono trovare una diversa collocazione ed attenzione nelle università toscane; il numero dei professori e ricercatori universitari della nostra disciplina è del tutto inadeguato alle necessità del gruppo di studenti più numeroso delle Facoltà di Medicina e Chirurgia. Allo stesso tempo nelle aziende è necessario sostenere ed alimentare la crescita dei professionisti appassionati alla ricerca, e su questo punto in particolare sarà garantita la collaborazione della SIDMI. Un contributo alla formazione dei professionisti sanitari potrebbe venire da una riproposizione di “degenze scuola”, incardinate nelle Aziende Ospedaliero Universitarie la cui direzione dovrebbe essere affidata a Professori o dirigenti infermieri per essere teatro di apprendimento privilegiato di tutti i professionisti sanitari e degli Operatori Socio Sanitari. Il rafforzamento delle attività di ricerca necessita di un adeguamento dei sistemi classificatori, oggi l’apertura di agende ambulatoriali, la rendicontazione formale delle attività infermieristiche, l’inserimento a pieno titolo tra le discipline eroganti assistenza, oltre a omogenee ed interoperabili documentazioni sanitarie elettroniche, appaiono essere una vera urgenza, necessaria premessa per la direzione di contesti e reti assistenziali dove l’assistenza è prevalente rispetto alla cura. Affinché il contributo infermieristico occupi lo spazio necessario a garantire la miglior assistenza ai cittadini è necessaria la presenza di nostri dirigenti a ciascun livello di direzione strategica, regionale ed aziendale, presidi che trovino nella SIDMI lo spazio per il confronto ed il sostegno. E se si deve atto alla nostra Regione di essere la sola ad aver adottato uno standard per le strutture dirigenziali infermieristiche è necessario proseguire i lavori perché il numero previsto sia ottenuto anche nelle aziende ospedaliero universitarie aprendo la strada alle direzioni di processi assistenziali e non solo gestionali. Su tutto questo vorremo impegnarci, ricercando il coinvolgimento ed il contributo di tutti i dirigenti toscani, degli infermieri laureati impegnati nel management, e non solo, per offrire il nostro contributo alla crescita del sistema socio sanitario regionale e della nostra società scientifica: la SIDMI.
Alla Regione Toscana sinteticamente proponiamo una declinazione delle seguenti parole chiave:
Programmazione: con il contributo strutturato di infermieri dirigenti
Sostenibilità: con la valorizzazione del contributo degli infermieri nel lavoro multi professionale
Sviluppo: il miglioramento del sistema attraverso le competenze specialistiche degli infermieri